Recentemente nella sala del consiglio comunale di Portalbera si è tenuta l'assemblea annuale dell'associazione Avani, l'associazione che si occupa delle vittime dell'amianto sul territorio nazionale.
Nel corso della conferenza è purtroppo emerso un dato allarmante: nel 2016 dovrebbe verificarsi un picco del numero di persone affette da mesotelioma pleurico, la malattia provocata dalla pericolosissima fibra.
La malattia dunque è davvero lungi dall'essere debellata, e si stima che il numero di vittime dell'amianto subirà una flessione e poi un arresto solamente dopo il 2030. La situazione risulta essere davvero preoccupante a Broni, Pavia e in molti comuni limitrofi. Basti pensare che nel corso degli ultimi due anni si sono verificati all'incirca cinquanta casi di mesotelioma pleurico, tutti concentrati in quest'area.
La ragione di una simile incidenza di un tumore piuttosto raro come il mesotelioma, che si sviluppa preferenzialmente in soggetti che sono stati per lungo tempo a contatto con l'amianto, è balzata agli onor di cronaca all'incirca una ventina di anni fa. A Broni si trovava infatti la Fibronit, la cosiddetta "fabbrica della morte", che sin dal 1939 si è occupata della produzione di manufatti in amianto, materiale di cui si è ormai acclarata l'elevata cancerosità.
La fabbrica è stata chiusa soltanto nel 1994 dopo aver mietuto centinaia di vittime. Purtroppo non é bastato arrestare la produzione per limitare i danni: la fibra dell'amianto infatti è talmente sottile da penetrare con incredibile facilità nelle vie respiratorie, e la sua tossicità rimane immutata per circa quarant'anni. In passato non era nota la pericolosità di questo materiale, ma ora che tutti ne sono a conoscenza rimangono degli ostacoli che impediscono di eliminare del tutto i fattori di rischio.
Silvio Mingrino, presidente del congresso tenutosi a Portalbero, specifica che il vero problema oggi sono le abitazioni private. In particolare si è stimato che le coperture logorate delle abitazioni e dei garage privati producono un'emissione di circa tre grammi di amianto. La questione è piuttosto spinosa e non si può purtroppo avere al momento un quadro preciso della situazione.
Attualmente sono stati emanati diversi piani di bonifica sul territorio nazionale, che prevedono numerosi incentivi per i proprietari di abitazioni realizzate con componenti in amianto che decidano di smaltire questo pericoloso materiale.
Per quanto riguarda invece le persone affette da mesotelioma proprio a Pavia, che rappresenta uno dei comuni più colpiti, è stato recentemente aperto un ambulatorio specializzato nella cura di questo devastante tumore.